Con la crisi dei media avanza un "neo-tribalismo" culturale che al valore della scrittura privilegia lo scambio fra cerchie ristrette
(...) Sempre
più ampio è il numero di coloro che
utilizzano la scrittura come mezzo di espressione, soprattutto la
poesia.
Oggi,
però chi è
preposto a valutare le diverse opere, spesso non saprebbe più riconoscere un
talento fra gli altri, si ha la sensazione che ci sia un abbassamento generale...
I blog
letterari svolgono una funzione di ospitalità reciproca... nell’ambito
delle cerchie di amici o aree di affinità. (...)
(...) La crisi generalizzata della stampa e dei media generalisti
ha avuto come naturale effetto concomitante l’affermazione di una sorta di
“neo-tribalismo” culturale affidato e gestito, di volta in volta, da cerchie
ristrette o micro-comunità che privilegiano la solidarietà interna a un
progetto collettivo piuttosto che la valutazione di una diversità comunque
dotata di indiscutibile valore.(...)
Dall'intervista di Bruno Brunini a Vanessa Pietrantonio, ricercatrice di Letterature Comparate all'Università di Bologna, apparsa sul numero 69-70 (dicembre 2019) del Magazine "Gli Amici di Luca - Casa dei Risvegli Luca De Nigris"