Odora ancora di sangue
la carne dell’ultimo
morto del deserto di
Libia.
La lama rotante è già
pronta
a tagliare altra carne
come incessante gioco
virtuale.
Il macello s’è
allungato verso Est per accogliere
altri petali d’infanzia
e roveti di donne nere
di velo
e muri e fosse di
ammassati ignoti lacerti
di presunto mondo
nemico.
Squali e avvoltoi
non vivono i verdi
prati della parola;
né spengono i congegni
di fuoco
all’odore di petrolio e
di rapina
da macerie e da morti.
Fondono i loro ventri
esplosivi nell’eterna
notte nera
della
crudeltà ‘umanitaria’.
NEW WAR COMING
Traduzione di Emanuel di Pasquale, Long Branch (New Jersey),
07.09.2013
The flesh of the last
dead in Lybia still smells of blood.
The rotating blade is ready to cut other flesh
like an incessant virtual game.
The slaughter has reached to the East to gather
other petals of infancy
and clumps of dark women in veils
and walls an graves filled up with nameless flesh
of a presumed antagonistic world.
Sharks and vultures
do not live the green fields of the word
nor do the gadgets of fire die
at the smell of petrol and the robbing
from the ruins and the dead.
Their exploding innards mix with the eternal
night
of 'humanitarian' cruelty.
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