“Un uomo difficile da
classificare e fuori dagli schemi”, così il Rettore dell'Università di Bologna
Dionigi ha definito Giorgio Celli in occasione della sua commemorazione.
Professore Emerito
all'Università di Bologna, entomologo, scrittore, poeta, autore di opere
teatrali, conduttore di trasmissioni televisive di divulgazione scientifica,
parlamentare europeo in difesa dell'Ambiente, autore di numerosissime
pubblicazioni nel campo della scienza e della letteratura, Celli ha notevolmente contribuito ad
arricchire la vita culturale e scientifica del Paese.
Lo vogliamo
ricordare segnalando l’uscita del libro L’animale
che immagina. Frammenti di un'autobiografia intellettuale, (Prospettiva
Editrice, 2013).
Si tratta di una saggio in
forma di conversazione in cui il professore, in una veste inconsueta e
informale, ripercorrendo i temi fondamentali del suo lavoro di scienziato e
artista, compone un singolare autoritratto.
L’autore del volume è Claudio
Beghelli, scrittore, sceneggiatore, regista e interprete di numerosi
spettacoli, che ha lavorato assiduamente con Celli negli ultimi anni della sua
vita, diventandone amico, confidente, collaboratore.
“Sono tutti da leggere e
meditare questi frammenti che la perizia di Claudio Beghelli collega e
ricompone, mettendo in ritmo confessioni, ricordi, citazioni, in un serrato
articolarsi tra dentro e fuori le difese di chi si confessa mettendosi a nudo”,
scrive la professoressa Niva Lorenzini nella sua introduzione al volume,
"Beghelli conduce questo lavoro con competenza, rigore, devota partecipazione”.
Completano l'introduzione al volume gli interventi del figlio Davide Celli e di
Paolo Radeghieri.
Personalmente ricordo con
molto affetto Giorgio Celli, con
lui ho avuto il privilegio di collaborare nell'ultimo periodo della sua vita in
attività legate alla poesia, sia per il club “Fantomas”, da lui fondato, che
per alcune presentazioni e reading realizzati insieme.
Del suo multiforme talento, in
particolare, ricordo l'innovazione che ha saputo portare, la sua capacità di
far emergere una dimensione del verso che ha corrisposto alle rinnovate
modalità di percezione della realtà.
Con Celli il discorso della
poesia si allarga, così come è avvenuto per le altre forme di scrittura a cui
si è dedicato. Grazie alla sua geniale contaminazione tra linguaggio
scientifico e immaginazione letteraria ogni nozione di fissità si dissolve e i
limiti della lingua si ampliano. Con il suo approccio aperto alla modernità e
ai cambiamenti, Celli che al tempo stesso ha saputo mantenere viva una
polifonia di echi letterari classici, ha assunto una tonalità propria, autonoma
rispetto alle altre voci poetiche e ha occupato un ruolo preminente nel panorama
della letteratura contemporanea.
“(...) Ancora oggi, non mi
sono del tutto chiare le ragioni per cui Giorgio abbia deciso di affidare
proprio a me un così singolare autoritratto. Forse, perché, come scrive Danilo
Dolci in una bellissima poesia: ‘c'è chi educa sognando gli altri come ancora
non sono. / Ciascuno cresce solo se sognato”.
(
Dall’introduzione di Claudio Beghelli)
Bruno Brunini
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