LA MUSA INQUIETA
Sul dissidio tra poesia e filosofia
seguito da
Recital di poesia
Angela Peduto e Raffaele Riccio
Partecipano gli attori Marta Di Tella e Filippo Lanzi
Sabato 16 febbraio 2019, ore 17
Libreria Einaudi, Via Mascarella 11/A - Bologna
Ingresso libero. Posti a disposizione limitati
Già nello Ione, e poi in maniera definitiva nella Repubblica,
prende forma l’opposizione tra poesia e filosofia. Il programma di
Platone, in quel preciso momento storico, è di sostituire alla
« poesia » - e ai suoi strumenti di diffusione - la « filosofia » con i
suoi nuovi strumenti - primo fra tutti la discussione dialettica -, come
base formativa dell’anima dell’uomo. Benché ci sia una radicale
differenza tra la concezione della poesia dell’uomo antico e quella
dell’uomo moderno, non c’è dubbio che la condanna platonica abbia
influenzato il modo successivo di concepire la poesia nella cultura
occidentale. La poesia, respinta ai margini, sottoposta a discorsi ora
troppo tecnici ora troppo vaghi, ha perso la sua funzione nel processo
di conoscenza e mai – se non con rare eccezioni – è stata posta al
centro di una cruciale riflessione sul linguaggio.
E’ nel pensiero di Maria Zambrano,
filosofa spagnola costretta per gran parte della vita all’esilio, che si
trovano indicazioni originali. Convergono in esso la riflessione
politica e filosofica, la poesia di Machado, la mistica di Giovanni
della Croce. A partire dal gesto originario che separò filosofia e
poesia condannandole all’estraneità, la filosofa interroga il senso
aperto e profondamente problematico della condanna platonica. “Ci
dev’essere stato un momento in cui sentire e capire non erano separati”:
ma riunirli non significa risolvere e ricucire il rapporto
filosofia-poesia; significa spingersi verso una nuova logica, che potrà darsi solo attraversando fino in fondo le loro contraddizioni e il loro conflitto.
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