Una passeggiata dedicata a chi non ha mai visitato prima il complesso monumentale, l’ABC della nostra Certosa: dalla necropoli etrusca al monastero, dall’istituzione del “cimitero moderno” ai capolavori più famosi e tante, tante curiosità. Il percorso porterà davanti alle tombe più note della Certosa: quella di Lucio Dalla, Giosue Carducci, Alfieri Maserati, la famiglia Majani e tanti altri celebri cittadini del passato.
Zeicon Associazione Culturale
martedì 4 giugno 2024
venerdì 10 maggio 2024
PICASSO La metamorfosi della figura -22 febbraio 2024 – 30 giugno 2024 - Mudec – Museo delle Culture via Tortona 56, Milano
PICASSO
La metamorfosi della figura
22 febbraio 2024 – 30 giugno 2024
A cura di Malén Gual e Ricardo Ostalé
Picasso non considerava come ‘primitiva’ l’arte che lo ispirava, che muoveva la sua mente creativa in un desiderio inarrestabile di aprire nuove strade, non vedeva un ‘prima’ e un ‘dopo’ nell’arte, non c’era un’arte “altra”, “diversa”: Picasso la concepiva come un Tutto senza tempo.
La mostra “Picasso. La metamorfosi della figura”, prodotta da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE e promossa dal Comune di Milano-Cultura, con il contributo di Fondazione Deloitte, Institutional Partner e con il patrocinio dell’Ambasciata di Spagna in Italia, chiude idealmente un lungo 2023 di celebrazioni del 50° anniversario della morte del pittore e lo fa ripercorrendo la ricchissima produzione di Picasso, dalle opere giovanili fino alle più tarde, alla luce del suo amore per le fonti artistiche ‘primigenie’, per l’‘arte primitiva’ Per raccontare la costante rielaborazione intellettuale e l’eredità
artistica della visione del maestro spagnolo la mostra ospita oltre
quaranta opere del maestro spagnolo, tra dipinti, sculture, insieme a 26
disegni e bozzetti di studi preparatori, del preziosissimo Quaderno n. 7
concesso dalla Fondazione Pablo Ruiz Picasso – Museo Casa Natal di
Malaga. Fondamentale per questa mostra, infatti, è l’accompagnamento in
questo percorso assolutamente peculiare e inedito di tutti i principali
musei spagnoli che ospitano opere del grande maestro: in primis la Casa Natal di Malaga, ma anche il Museo Picasso di Barcellona e il Museo Reina Sofia di Madrid, oltre a numerosi collezionisti privati.
22 febbraio 2024 – 30 giugno 2024
Lunedì 14.30 – 19.30
Martedì – mercoledì – venerdì – domenica 9.30 – 19.30
Giovedì – sabato 9.30 – 22.30
ULTIMO INGRESSO UN’ORA PRIMA
Mudec – Museo delle Culture
via Tortona 56, Milano
mercoledì 8 maggio 2024
L' Associazione Culturale Zeicon
Presentazione del nuovo romanzo di Anna Albertano “Nell’aria di Shiva”
Anna Albertano presenta il suo nuovo romanzo Nell’aria di Shiva (Hermatena 2023), e ne parla con Giuseppe Marzuttini, Lunedì 12 febbraio, ore 16, Casa di Quartiere Centro Stella, Via Savioli 3, Bologna
Ingresso Gratuito
Anna Albertano “Nell’aria di Shiva” (Hermatena Edizioni, 2023)
L’amnesia,
la perdita d’identità, l’interesse per l’oriente sono fra i temi principali di
questo romanzo, la cui protagonista è una donna uscita dal coma in seguito ad
un grave incidente. L’India con le sue feste e ritualità nei templi, la pratica
yoga, anniversari e cerimonie indonesiane, sono lo sfondo di viaggi e di una
ricerca rivolta al recupero della memoria.
Nell’aria di Shiva si compone di parti fra loro lontane, uno
sfasamento cronologico che insieme all’andamento di tempi perduti, riflette
quello dell’esistenza nel suo movimento ciclico, l’alternanza tra principio e
fine nella permanenza di indissolubili legami.
Anna Albertano (Cuorgnè, Torino), laureata a Bologna, dove vive, è autrice di opere di narrativa e poesia. Per “Linea d’Ombra”, “Primi Piani” e altre riviste ha tradotto autori stranieri e incontrato scrittori e poeti fra cui Dacia Maraini, Milo De Angelis, Antonia Arslan, Edith Bruck. È autrice di documentari a carattere storico e artistico. Ha pubblicato i romanzi Progressivo silenzio (1998), Notre-Tanz (2002), La notte di San Giorgio (2007), Dando il blu (2009), la pièce teatrale Dialoghi di un mattino di fine millennio (2006), il romanzo epistolare Lettere d’Occitania (2015), le raccolte di poesia Stagioni promesse (2013) e Polonaise (2018).
lunedì 6 maggio 2024
"Cronache dal no spazio", il nuovo libro di racconti fantastici di Willy Masetti
Con “Cronache dal no spazio” Willy Masetti riprende i temi
di fondo, già messi in luce nella sua precedente opera di fantascienza,
“Cronache dal tempo zero”, per aprirsi a nuovi e diversi sviluppi. A partire
dal significato della vita tra le macchine intelligenti, anche questo nuovo
libro ha molto da raccontare ed è ricco di sorprese. Come la sequenza di
fotogrammi di un film, personaggi, avventure, conflitti e segreti da scoprire
movimentano le varie storie narrate. In un viaggio fatto di immagini reali e
fantastiche, in tempi e luoghi diversi, incontreremo, infatti, asteroidi, astronavi,
avatar che su pianeti diversi dalla Terra permettono sintonie telepatiche con
gli esseri umani, esperimenti di meccanica quantistica ai confini delle
galassie, per capire come potrebbero essere interpretati gli avvenimenti della
storia. Prendendo spunto dai limiti del nostro vivere, al di là di quello che
ci si può aspettare, in questo percorso nelle profondità dell’universo,
“Cronache dal no spazio” apre l’orizzonte a infinite possibilità di riflessione
e immaginazione rispetto a una realtà in continuo divenire.
Willy Masetti nato il 16 marzo 1953, vive e lavora a
Bologna. Dal ’79, oltre alla scrittura, si dedica alla fotografia sperimentale.
Dall’83 al ’90 ha fatto parte, insieme a Fulvio Fulchiati, Grazia Toderi,
Maurizio Galimberti, Giordano Bonora, Mauro Trebbi, Luigi Veronesi e Otmar
Kiefer, del gruppo Abrecal, fondato dal celebre artista Nino Migliori. Si è
occupato anche di video, arte e design. Nell’84, assieme a Fulvio Fulchiati ha
sperimentato la costruzione di fumetti con polaroid o immagini tratte dalla
televisione, usata come una banca dati. Ha esposto in Italia e all’estero.
Recentemente si è dedicato alla scrittura di sceneggiature, di alcune ha ceduto
i diritti per la produzione cinematografica. Nel 2005 ha pubblicato una
raccolta di racconti fantastici: “Cronache dal tempo zero”, Giraldi editore.
Nel 2012 ha pubblicato il romanzo “La forma delle nuvole”, per la Tinarelli
editore. Nel 2015 il romanzo “Wordcrash” con Albatros. Suoi lavori sono
conservati presso il Centro studi e archivio della comunicazione all’Università
di Parma, presso il Museo di fotografia contemporanea Ken Damy di Brescia e
presso l’Archivio per l’arte italiana del Novecento di Firenze. Ha pubblicato
con la BookSprint Edizioni il romanzo “USA ’86” nel 2020 e la raccolta di
racconti “Il giardino delle ninfee” nel 2022
giovedì 7 marzo 2024
Il mondo di Tim Burton – Torino - 11.10.23 - 7.04.2024
Il mondo di Tim Burton – Torino
Per
la prima volta in Italia arriva una mostra sul genio creativo di Tim
Burton, un viaggio nell’universo visionario del regista. Il nucleo
principale dell’esposizione si concentra sul suo archivio personale tra
documenti, disegni e bozzetti con i temi visivi da cui hanno preso vita i
suoi personaggi cinematografici più iconici ma anche fotografie,
storyboard e costumi.
Fino
al 7 aprile, tutti i giorni ore 9.00-19.00 escluso il martedì – Museo
Nazionale del Cinema, Mole Antonelliana, via Montebello 20, Torino.
La mostra ripercorre le orme di Burton e dell’evoluzione della sua singolare immaginazione visiva di artista postmoderno multidimensionale, in una sorta di autobiografia raccontata attraverso il suo processo creativo senza limiti.
domenica 4 febbraio 2024
Dimmi come parli… a teatro - martedì 13 febbraio 2024 , ore 21 - Cubo, via Larga 8, Bologna
Per la rassegna le vie della parola:
martedì 13 febbraio 2024 , ore 21
Dimmi come parli… a teatro
La lingua del teatro è innanzi tutto dialogo: può
essere un modello per un’epoca che sembra conoscere solo scontri
verbali? Oggi l’italiano teatrale è ancora verosimile? Se esiste “teatro
di parola”, può esistere anche un teatro senza parole? Questi e altri
interrogativi nelle domande che Giuseppe Antonelli, linguista e professore ordinario presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Pavia, rivolge a Claudio Longhi, Direttore del Piccolo Teatro di Milano e regista teatrale