lunedì 16 febbraio 2015

Intervento di Bruno Brunini in occasione del Premio alla carriera al poeta Gregorio Scalise per il Ventennale del Premio "Renato Giorgi"

Premio alla carriera al poeta Gregorio Scalise per il Ventennale del "Premio Renato Giorgi"
Sabato 25 0ttobre 2014 Teatro Comunale di Sasso Marconi 
 
Alcuni passaggi dell’intervento di Bruno Brunini

“Attraverso le sue opere e l’instancabile attività critica e letteraria, Gregorio Scalise ha saputo interpretare con acutezza la realtà contemporanea e spesso è riuscito ad essere in anticipo sui tempi, portando qualcosa di vivo dentro la nostra realtà culturale...

I suoi molteplici interessi, la filosofia moderna, la letteratura straniera, le varie esperienze artistiche e culturali gli hanno dato in quanto scrittore, poeta, intellettuale, critico, saggista, una visione più aperta.
Il teatro, in particolare, da lui conosciuto e praticato, è stato certamente una di quelle dimensioni, attraverso la quale, come un grandangolo che consente di dilatare e dare profondità ad un’immagine, ha messo a fuoco tematiche cruciali della storia e dell'attualità che lo hanno coinvolto...

Il tempo passa anche per la poesia, - ha detto Gregorio in un’intervista – una poesia deve essere in presa diretta col suo tempo, con la sua realtà, una poesia può sopravvivere e rinnovare la sua bellezza attraverso la temporalità.
 
Scalise ha preso parte a innumerevoli iniziative culturali, ha mantenuto relazioni con gruppi, persone, vari autori, senza mai perdere la sua indipendenza e libertà di giudizio. Lo spirito libero e autonomo verso i circuiti prestabiliti e certe dinamiche che talvolta condizionano negativamente gli ambienti culturali, letterari hanno contraddistinto la sua personalità..
 
E proprio questa sua libertà mentale, insieme alla sua cultura, gli ha consentito di esercitare uno sguardo critico e sempre con la voglia di giungere a una lucidità in grado di dare risposte, ma le risposte sono relative, nel fare i conti con la realtà che muta, che è difficile da cogliere, che resta inafferrabile, è forse questo il bello, mi ha detto Gregorio un giorno, che ci spinge a cercare, che ci induce a scrivere e a inventare.”





 

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