Figura di spicco, insieme a Boldini, della scena parigina di fine Ottocento, nel corso della sua carriera,
De Nittis fu prima un
interprete d’avanguardia della scuola verista del sud Italia, per entrare poi a pieno titolo nella compagine degli
innovatori parigini con
i quali condivise gli interessi per la fotografia e per l’arte
giapponese, linguaggi che influenzarono profondamente la sua ricerca.
Paesaggista virtuoso nel tradurre gli effetti di
luce abbagliante del suo paese natale come i cieli brumosi dell’Ile de
France, o le nebbie londinesi, egli
fu abile nel raccontare un mondo e una società in veloce cambiamento
fermando il suo obiettivo pittorico sulle città in trasformazione,
sulla vita dei boulevard e sui luoghi della mondanità e del tempo
libero. Con la sua arte
ha contribuito a rinnovare i codici della pittura attraverso un linguaggio raffinato
e di grande fascino visivo, capace di fare proprie le istanze della
modernità senza rinunciare all’affermazione di una cifra personale che
affonda le proprie radici nelle esperienze giovanili e si nutre della
complice intimità con la moglie Leontine, sua “manager”, oltre che
modella prediletta.
L’esposizione di
Palazzo dei Diamanti si propone di
rileggere la parabola creativa di De Nittis analizzando per la prima
volta la sua produzione da un punto di vista formale e tecnico al fine
di mettere in luce la sua peculiare risposta alle poetiche della
modernità. La mostra sarà ordinata secondo un percorso
cronologico-tematico, la cui scansione troverà ispirazione anche in
alcune delle parole che la critica coeva dedicò all’opera di De Nittis,
sottolineando la peculiarità di questo pittore: «meridionale al sud,
francese a Parigi e londinese a Londra», come scriveva, nel 1914,
Vittorio Pica per evidenziare l’universalità e l’europeismo ante
litteram della sua arte.
La mostra, organizzata in collaborazione con il Comune di Barletta, è a cura di
Maria Luisa Pacelli (conservatrice delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara),
Barbara Guidi (conservatrice delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara) e
Hélène Pinet (già responsabile delle collezioni di fotografia e del servizio di ricerca del Musée Rodin di Parigi).
Orari:
Tutti i giorni: 9.00 – 19.00
Aperto anche 8, 25 e 26 dicembre, 1 e 6 gennaio, Pasqua e Lunedì dell'Angelo
(la biglietteria chiude 30 minuti prima)
Aperture serali straordinarie:
Palazzo dei Diamanti resta aperto fino a tardi: il 31 dicembre, in
occasione del Capodanno, puoi visitare la mostra fino alle 23.30; il 4
gennaio, il 14 febbraio, l'11 e il 12 aprile fino alle 22.30
(la biglietteria chiude 30 minuti prima)