sabato 1 dicembre 2012
Bologna identità e memoria
Lunedì 3 dicembre 2012 | ore 18.00
Sala Ghislardi | Centro S. Domenico
Piazza S. Domenico 12, Bologna
Presentazione del volume
051 Bologna identità e memoria
di Giuliana Santarelli
Introduce
Luigi Guerra, Direttore del Dipartimento di Scienze
Dell’Educazione dell’Università di Bologna
Ne discutono insieme all’autrice:
Roberto Grandi,
già assessore alla Cultura del Comune di Bologna
Giacomo Manzoli,
docente di Cinema, Fotograia e Televisione al DAMS
di Bologna
051.
2012-1970
Bologna:
identità e memoria
a cura di Giuliana Santarelli
Bononia University Press
Anni fertili a Bologna quelli dal 1975 al 2000, anni in
cui la cultura, diffusasi dal basso, ha generato idee, oggi
diventate istituzioni, prodotto cambiamenti nel contesto
urbano e sociale, e propagato risonanze sul territorio
nazionale.
Con un pezzo inedito di Lucio Dalla e scritti di:
Aureliana Alberici, Roberto “Freak” Antoni, Marco
Barani, Paolo Billi, Alessandra Borgogelli, Bruno Brunini,
Pino Cacucci, Giorgio Casali, Stefano Cavedoni, Valeria
Cicala, Maria Corti, Lucio D’Amelio, Sergio Diotti, Antonio
Faeti, Mauro Felicori, Davide Ferrari, Grazia Finzi,
Franco Frabboni, Marta Franceschini, Gino Gianuizzi,
Marco Giovetti, Stefano Giunchi, Roberto Grandi,
Franco Grillini, Francesco Guccini, Giovanna Guerzoni,
Magda Indiveri, Salvatore Jemma, Gaia Lambertini,
Rino Maenza, Marcorea Malià, Valeria Medica, Angela
Moles, Pierfrancesco Pacoda, Enrico Palandri, Vladimiro
Pelliciardi, Flavia Pelosi, Silvia Ronconi, Patrizio Roversi,
Cristina Ruggeri, Angela Senatore, Andrea Severi, Mirco
Toselli, Piero Vendruscolo, Walter Vitali
051.
2012-1970
Bologna:
identità e memoria
a cura di Giuliana Santarelli
mercoledì 21 novembre 2012
Presentazione di "Ombra di vita" di Bruno Brunini alla libreria Feltrinelli International di Bologna
Giovedì 22 novembre 2012, ore 18,00
Alla Libreria Feltrinelli
International
Via Zamboni 7/b – Bologna
Presentazione del libro di
poesie
Ombra di vita
di Bruno
Brunini
Edizioni
La Vita Felice
Con
l’autore dialogheranno
Claudio
Beghelli e Sergio Rotino
Nei
versi di Ombra di vita, dedicati alla scomparsa di una persona vicina, l’elaborazione
di una separazione diventa un progressivo immergersi nelle infinite relazioni
tra la vita e la morte. In un ininterrotto flusso tra principio e fine,
ripercorrendo luoghi reali e immaginari della memoria, riflessioni sul tempo e
sui legami affettivi, si compie un continuo ritorno su quel punto di
congiunzione tra vita e morte, di fronte al quale lo sgomento si ripropone ogni
volta identico.
Nell’evocazione
della persona scomparsa, l’autore indugia sul prima per prolungare l’energia
della sua presenza nel dopo, ma anche per guardare al vuoto dell’assenza,
attraverso differenti aspetti della realtà quotidiana che prosegue. Così, nella
ricerca delle parole che danno un nome a ciò che è divenuto cenere, i versi si
frangono come materia contro l’impalpabile, in quell’inesausto srotolarsi e
riavvolgersi di un tema che resta inafferrabile.
“I
versi di Brunini, in un’apparente linearità di percorso, riservano improvvisi cortocircuiti
da cui affiorano illuminazioni e straniamenti che riflettono l’inafferrabilità
dell’esistenza” (Giogio Celli)
Bruno Brunini è nato a Napoli e vive a Bologna dove si è laureato.
Sue poesie, racconti e interventi sono apparsi su quotidiani, riviste e
antologie. E’stato tra i fondatori della cooperativa culturale “Dispacci”
diretta da Roberto Roversi, per la quale tra le numerose iniziative ha curato
la redazione di riviste, fogli e un archivio nazionale di poesia in
collaborazione con il Comune di Bologna. Ha condotto seminari di scrittura
poetica in scuole pubbliche e presso il carcere minorile di Bologna. Ha
ricevuto riconoscimenti a premi letterari. È autore di testi per il teatro e
co-curatore dell’antologia sulla poesia a Bologna Cinque anni dopo il duemila (Giraldi, 2006). Ha
pubblicato il romanzo Il Viaggio Capovolto (Guida Editore,
1999), il volume di racconti Appena oltre Brooklyn (Giraldi, 2005), le raccolte di poesie Strade Interrotte (ed. Mongolfiera,
1990), Dalla parte della notte (Giraldi, 2007).
venerdì 26 ottobre 2012
QUALCUNO ERA... di CLAUDIO BEGHELLI
(Marx, Gesù e
altri discorsi)
Autore: Claudio Beghelli
ven. 09 e sab. 10
novembre 2012 ore 21,30
Qualcuno era…
di e con Claudio Beghelli
Liberamente tratto dall’Opera di Gaber e Luporini
Drammaturgia originale e interpretazione di Claudio Beghelli
Suoni - Musiche – Luci
di Matteo Cincopan
Arci Brecht
Teatro del Lampadiere
via Bentini 20 Bologna
patrocinio di Comune di Bologna Quartiere Navile
Qualcuno era…
di e con Claudio Beghelli
Liberamente tratto dall’Opera di Gaber e Luporini
Drammaturgia originale e interpretazione di Claudio Beghelli
Suoni - Musiche – Luci
di Matteo Cincopan
Arci Brecht
Teatro del Lampadiere
via Bentini 20 Bologna
patrocinio di Comune di Bologna Quartiere Navile
Noi abbiamo fatto
del nostro meglio per peggiorare il mondo. Ecco, questa frase mi sembra molto
azzeccata. Ultimamente il mondo mi piace di meno, la gente mi piace di meno…
Può anche essere un segno dell’età. Però, mi pare che proprio l’individuo, a livello
di coscienza, sia scaduto”. – Giorgio Gaber, 2001
Se vi invitiamo ad assistere a questo nuovo allestimento, non è soltanto per omaggiare un grande artista e uomo di (libero) pensiero, quale era Giorgio Gaber, a dieci anni dalla scomparsa; e neppure per celebrare i due decenni circa dal Crollo del Muro che divideva il Mondo occidentale, dalle cui macerie nacque il celeberrimo Qualcuno era comunista, che rappresenta, a tutt’oggi, la più acuta, lucida, dolorosa e struggente analisi di un’ epoca storica, e il manifesto, in forma di monologo, degli aneliti, delle speranze e delle disillusioni e distopie di una intera generazione e dei suoi figli.
La ragione principale che ci porta a rivisitare e riproporre alcuni pezzi, forse meno noti, della produzione di Gaber e Luporini è un’altra; e possiamo sintetizzarla come segue.
Gli Autori devono aver saputo inventare una macchina fotografica capace di vedere, davvero, molto lontano. Perché, i sogni, le metafore, le allegorie, i paradossi – solo apparenti – che questi due grandi uomini di teatro hanno immaginato e scritto tra il 1975 e il 2000 rispecchiano ed esprimono (con inquietante precisione ed agra ironia) il disagio, la rabbia, lo smarrimento, l’impotenza, la disgregazione dell’individuo; la crisi di qualsiasi morale e appartenenza; il trionfo dei miti ingannevoli, impersonali, della moda e del mercato di cui noi siamo, oggi, ad un tempo, vittime e complici.
Infine, una domanda a voi, prima di cominciare: cosa chiedereste, stasera, a Marx e a Gesù, se vi fosse data la possibilità di incontrarli?
Arci Brecht, OfficinaTeatrale de’ Maicontenti, TeatrocondivisO e Teatro delle Ceneri promuovono “le periferie del teatro” 2 teatri e 2 territori da scoprire: da ottobre 2012 a maggio 2013 Stagione Teatrale ricca di stimoli con prime, repliche ed eventi unici
Arci/Brecht Teatro del Lampadiere
http://www.teatrocondiviso.net/
http://www.facebook.com/pages/Teatrocondiviso/175939605830514
http://www.teatrocondiviso.net/curriculaazione/claudio-beghelli
Se vi invitiamo ad assistere a questo nuovo allestimento, non è soltanto per omaggiare un grande artista e uomo di (libero) pensiero, quale era Giorgio Gaber, a dieci anni dalla scomparsa; e neppure per celebrare i due decenni circa dal Crollo del Muro che divideva il Mondo occidentale, dalle cui macerie nacque il celeberrimo Qualcuno era comunista, che rappresenta, a tutt’oggi, la più acuta, lucida, dolorosa e struggente analisi di un’ epoca storica, e il manifesto, in forma di monologo, degli aneliti, delle speranze e delle disillusioni e distopie di una intera generazione e dei suoi figli.
La ragione principale che ci porta a rivisitare e riproporre alcuni pezzi, forse meno noti, della produzione di Gaber e Luporini è un’altra; e possiamo sintetizzarla come segue.
Gli Autori devono aver saputo inventare una macchina fotografica capace di vedere, davvero, molto lontano. Perché, i sogni, le metafore, le allegorie, i paradossi – solo apparenti – che questi due grandi uomini di teatro hanno immaginato e scritto tra il 1975 e il 2000 rispecchiano ed esprimono (con inquietante precisione ed agra ironia) il disagio, la rabbia, lo smarrimento, l’impotenza, la disgregazione dell’individuo; la crisi di qualsiasi morale e appartenenza; il trionfo dei miti ingannevoli, impersonali, della moda e del mercato di cui noi siamo, oggi, ad un tempo, vittime e complici.
Infine, una domanda a voi, prima di cominciare: cosa chiedereste, stasera, a Marx e a Gesù, se vi fosse data la possibilità di incontrarli?
Arci Brecht, OfficinaTeatrale de’ Maicontenti, TeatrocondivisO e Teatro delle Ceneri promuovono “le periferie del teatro” 2 teatri e 2 territori da scoprire: da ottobre 2012 a maggio 2013 Stagione Teatrale ricca di stimoli con prime, repliche ed eventi unici
Arci/Brecht Teatro del Lampadiere
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lunedì 22 ottobre 2012
nuovo salone del gusto e terra madre 2012
Salone del Gusto
e Terra Madre 2012
Dal
25 al 29 ottobre Torino ospita, al Lingotto Fiere e all'Oval, il nuovo Salone
del Gusto e Terra Madre.
Per la prima volta, nell’edizione 2012, Salone del Gusto e Terra Madre si fondono e danno vita a un evento unico, che racconta la straordinaria diversità del cibo di ogni continente, superando la divisione fra Nord e Sud del mondo e dando pari dignità a tutti i piccoli produttori che si ispirano al principio di un cibo buono, pulito e giusto.
Il Salone del Gusto porta in eredità il successo consolidato nelle passate otto edizioni e un patrimonio di produttori eccellenti, cuochi, Laboratori del Gusto, Presìdi, istituzioni. Dal canto suo, Terra Madre rappresenta una rete di comunità del cibo, accademici, cuochi, giovani provenienti da 150 Paesi nel mondo. L’obiettivo è di creare il più importante appuntamento mondiale dedicato al cibo, capace di unire il piacere del cibo e la responsabilità nei confronti di quel che mangiamo e di chi lo produce, affiancando all’esperienza enogastronomica – che rimane un caposaldo del Salone – la conoscenza delle donne e degli uomini che coltivano, allevano e trasformano i prodotti alimentari di tutto il mondo, dei territori in cui questi cibi nascono e hanno radici profonde.
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venerdì 19 ottobre 2012
Domenica 21 ottobre la FAI Marathon
FAI Marathon,
alla riscoperta dei paesaggi urbani
Domenica 21 ottobre una maratona da fare con lo sguardo, volendo anche
camminando. Per ammirare la bellezza dimenticata dei luoghi della nostra vita
quotidiana
Domenica 21
ottobre 2012 appuntamento in 70 città italiane
La FAI Marathon, che si
muove all'interno della campagna "Ricordati di salvare l'Italia ", è una speciale corsa non competitiva,
che si può fare anche camminando, pensata per far scoprire o riscoprire agli
italiani i paesaggi urbani ed extraurbani nei quali vivono tutti i giorni, ma
di cui spesso ignorano le bellezze, il valore e la storia.
Settanta città e
altrettanti percorsi per delle maratone dove a correre deve essere lo sguardo. Per partecipare non
serve un fisico sportivo ma un cuore pronto a stupirsi per le meraviglie
dell'Italia.
Per l’Emilia Romagna
aderiscono Parma, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna.
BOLOGNA. Partenza alle 10 da Piazza Re Enzo, sotto la
Torre del Capitano del Popolo (già Lambertini), dieci tappe fino
a Galleria Acquaderni
a Galleria Acquaderni
mercoledì 17 ottobre 2012
venerdì 12 ottobre 2012
Ombra di vita di Bruno Brunini - di Elisa Druent
Versi d’autore
Ombra di vita di Bruno Brunini
(Edizioni La Vita Felice, 2012)
di
Elisa Druent
Con un moto ondulatorio, che a
tratti sfiora il precipizio per ritrovare subito dopo punti di equilibrio, nei
versi di “Ombra di vita” si riavvolge una trama, la trama di una di vita,
ricomponendo lo strappo che l’ha appena interrotta, e così La tua voce / che fugge dalle labbra / sul bianco del balcone… bambini
impolverati / nell’odore dei vicoli antichi.
Tra immediatezze di sguardo e
profondità di campo (Sanno le mani / come i
muri ascoltano / la poesia che rinfresca la fronte / che non ti lascia svanire nel
niente), come partenze e ritorni dei giorni che sono stati, riprendendo uno scambio con l’esistenza
venuta a mancare, con un mondo che non c’è più, la percezione
dell’inarrestabilità del tutto, dapprima con passo lento, parola dopo parola si
fa vertiginosa: Ceneri gettate / Il tuo
viso / si perde / riappare / la tua voce su e giù per la corrente / il tuo
pensiero / ritorna al silenzio dei pesci.
Attraverso la ciclicità di
immagini che emergono per poi inabissarsi nel mare indistinto della memoria e
in quella che diviene poco alla volta la graduale consapevolezza del distacco, e i
minuti svaniscono / in un giro di lancette / che si ferma / dove tu saluti, si
percorrono i molteplici nessi che le emozioni e le riflessioni provocano. E
intanto la prospettiva si sposta e si porta verso un’altra fase, un altro
tempo. Il vetro ghiacciato / che si spacca / in un punto del silenzio / un
mucchio di pensieri / usciti di misura… e lì, oltre la porta / il giorno
inesplorato.
La comunicazione che l’autore
sollecita tra dimensioni inconciliabili in tal modo si avvia, prende forma,
quello che non è più torna ad essere, nella mente come nello sguardo, lo spazio
del possibile si estende a ogni espressione che il vocabolario in sé contiene.
La parola fine,
inconsapevolmente forse, non è mai davvero contemplata fino in fondo nel nostro
lessico, almeno per quanto riguarda le persone a noi vicine, e nei versi di
Brunini si fa dialogo; la scomparsa, la morte, diventa parola viva, relazione
aperta: Oscillando nel dondolìo del sonno…
nessun centro ti trattiene / il ciclo dei
pianeti, i giorni di marea / lo zenit e l’orizzonte / tra Pegaso e l’acquario… la
notte delle origini / il molto e il niente.
brunobrunini.blogspot.com/
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