mercoledì 13 gennaio 2016

"Free Ashraf Fayad" Giovedì 14 gennaio 2016 ore 17,30 Libreria Ubik Via Irnerio 27 Bologna


Giovedì 14 gennaio, dalle 17,30 alle 19,30
"FREE ASHRAF FAYAD"
Evento internazionale a sostegno del poeta e intellettuale palestinese condannato a morte dal governo dell'Arabia Saudita.
Nell'ambito dell'appello internazionale lanciato dal Festival Internazionale di Letteratura di Berlino, anche a Bologna, come in numerose altre città italiane e del mondo, il 14 gennaio 2016 sarà organizzato l'evento "Free Ashraf Fayadh" a sostegno del poeta.
La serata in libreria sarà molto ricca: sono previste letture in italiano ed arabo di poesie dello stesso Ashraf, e musiche dal vivo del gruppo musicale Hudud (ConFini) composto da musicisti provenienti da Medio Oriente ed Europa; inoltre lo scrittore iracheno Gassid Mohamed interverrà via Skype da Baghdad. Egli è autore di un saggio di approfondimento sulla vicenda giudiziaria con un'attenta analisi dei testi incriminati. Ci sarà inoltre un banchetto di Amnesty International, organizzazione che ha lanciato uno degli appelli per la liberazione del poeta, e un breve intervento de lamacchinasognante.com, contenitore di scritture online, che insieme al gruppo di poesia multiVERSI e all'associazione Movimentodalsottosuolo promuove l'evento.
L'iniziativa vede anche l'adesione dell'Associazione Movimento dal Sottosuolo e di UAAR - Unione Atei Agnostici Razionalisti.
"Ha scritto poesie blasfeme»: con questa motivazione il tribunale saudita di Abha ha condannato a morte lo scrittore palestinese Ashraf Fayadh innescando proteste e appelli di grazia, da Ramallah a New York, destinati al sovrano wahabita Salman

Fayadh ha 32 anni, è nato in Arabia da una famiglia palestinese originaria della Striscia di Gaza, ed è una figura di spicco dell’arte saudita non solo per le sue poesie ma anche per essere stato protagonista del gruppo «Edge of Arabia» che ha curato una propria esposizione alla Biennale di Venezia del 2013. Proprio in quell’anno è stato arrestato a seguito di un vivace alterco, in un caffè di Abha, con uno degli avventori che affermava di non gradire le sue strofe considerate in contrasto con i dettami dell’Islam.