mercoledì 25 aprile 2018

25 aprile 2018 Festa della Liberazione al Casone del Partigiano di Rubizzano, San Pietro in Casale

25 aprile, 'Festa della Liberazione' al Casone del Partigiano

Festa della Liberazione al Casone del Partigiano di Rubizzano, San Pietro in Casale.
 A settantatre anni dalla fine della 2ª guerra mondiale, il Casone del Partigiano di Rubizzano rimane un simbolo della Memoria partigiana nella pianura bolognese. Qui, nello stesso luogo dove si rifugiarono i partigiani durante la rivolta contro i tedeschi e i fascisti, la Festa della Liberazione, che si tiene il prossimo 25 aprile, assume un significato ancora più profondo.
Le celebrazioni comprendono iniziative istituzionali e appuntamenti al Casone per ricordare le vicende del nostro recente passato.
Nel primo pomeriggio di martedì 25 si tiene la ciclata della Resistenza: un lungo corteo accompagnato da musiche di festa ripercorre nella pianura alcuni dei luoghi simbolo della Resistenza per giungere al Parco della Memoria dove un angolo ristoro allestito dai locali centri Anziani dispensa crescentine e bevande.
Dall'anno scorso il Casone del Partigiano contiene il nuovo Museo della memoria, aperto con visite guidate nel corso dell'evento. Grazie al nuovo allestimento museale all'interno del casone si potrà ascoltare, attraverso tracce di audio diffusione, un'inedita narrazione che permetterà al visitatore di immergersi nell’atmosfera del periodo della Resistenza: si immagina un incontro nei giorni della liberazione in cui si ripercorrono i momenti salienti della Resistenza in pianura e delle vicende accadute nella zona, ovvero la battaglia, l'operazione Herring e la decisione di respingere i tedeschi per evitare il bombardamento.
Infine, all'interno del nuovo padiglione, è possibile visitare il nuovo percorso allestitivo che si articola in pannelli espositivi permanenti in cui vengono raccontati i principali aspetti della lotta di liberazione nella battaglia del casone nell’aprile 1945, i tipi di azioni di contrasto messi in campo dai partigiani, l'operazione Herring e un focus sul partigiano Alfonsino Saccenti. E' inoltre presente un angolo dedicato alla corposa libreria con i volumi storici dedicati ai temi della Resistenza e del secondo conflitto bellico.
Il Casone del Partigiano si trova nelle campagne tra Bentivoglio e San Pietro in Casale. Costruito tra il 1790 e il 1850 come rifugio per il guardiano della valle e per i cacciatori,  stato utilizzato dai partigiani, come rifugio durante la rivolta contro i tedeschi e i fascisti nella seconda guerra mondiale.
Durante i giorni 18, 19, 20 e 21 aprile 1945 al Casone si riunirono il comando partigiano della seconda Brigata "Paolo" e i rappresentanti della quarta Brigata "Venturoli"; il 21 aprile si ebbero i primi scontri con i tedeschi in ritirata, nella zona che dal Casone va verso San Pietro in Casale, fra Rubizzano e Gavaseto, e nella ferrovia tra Bologna e Padova. In questi combattimenti persero la vita molti partigiani.
Dal 1900 al 1950 una parte della valle è stata bonificata ed è stata trasformata in risaia. Nel periodo della seconda guerra mondiale il Casone aveva già le caratteristiche di oggi: era circondato da una grossa fossa che poteva essere attraversata mediante una passerella. A seguito dei lavori di bonifica il Casone crollò. I partigiani della seconda brigata «Paolo» decisero di ricostruirlo come testimonianza per le generazioni future affinché gli ideali della Resistenza restassero vivi e fossero salvaguardate la pace, la libertà e la giustizia sociale. Oggi il Casone del partigiano, assieme al nuovo padiglione di recente costruzione, è sede del Parco della Memoria













Potrebbe interessarti: http://www.bolognatoday.it/eventi/festa-liberazione-casone-rubizzano-2018.html
Seguici su Facebook: http://www.facebook.com/pages/BolognaToday/163655073691021

martedì 24 aprile 2018

Da Chagall a Malevich, da Repin a Kandinsky, la mostra a Bologna

Da Chagall a Malevich, da Repin a Kandinsky: la mostra a Bologna

 Da Chagall a Malevich, da Repin a Kandinsky: la mostra a Bologna
Dal 15/12/2017 al 13/05/2018


Mambo Museo d'arte moderna di Bologna

Da Chagall a Malevich, da Repin a Kandinsky: la mostra a Bologna
 
E' stata ufficialmente annunciata la mostra: REVOLUTIJA. Da Chagall a Malevich, da Repin a Kandinsky. Capolavori dal Museo di Stato Russo di San Pietroburgo al MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna: dal 15 dicembre 2017 al 13 maggio 2018, prodotta e organizzata da CMS. Cultura in partnership con il Comune di Bologna - l’Istituzione Bologna Musei, realizzata grazie a una collaborazione esclusiva con il Museo di Stato Russo, San Pietroburgo.


Evgenia Petrova, Vice Direttore del Museo di Stato Russo, e Joseph Kiblitsky del medesimo museo e curatori della mostra, hanno definito
insieme ai partner bolognesi oltre al titolo dell’esposizione, anche alcuni aspetti legati al percorso espositivo, ovvero le manifestazioni cittadine sempre afferenti al centenario della Rivoluzione di Ottobre che avranno nella mostra il loro fulcro.
L’arte delle avanguardie russe è uno dei capitoli più importante e radicale del modernismo. Il periodo compreso tra il 1910 e il 1920 ha visto nascere, come in nessun altro momento della storia dell’arte, scuole, associazioni e movimenti d’avanguardia diametralmente opposti l’uno all’altro e a un ritmo vertiginoso.





















Potrebbe interessarti: http://www.bolognatoday.it/eventi/Revolutija-mostra-chagall-kandisky-mambo.html
Seguici su Facebook: http://www.facebook.com/pages/BolognaToday/163655073691021

lunedì 23 aprile 2018

Universo Futurista - Bologna 21 aprile - 18 novembre 2018

                                                           (la conquista dell'aria)

La Fondazione Massimo e Sonia Cirulli apre al pubblico la sua nuova sede con la mostra Universo Futurista, a cura di Jeffrey T. Schnapp e Silvia Evangelisti, focalizzata sul nucleo della collezione dedicato a questo periodo storico (1909 -1939) su cui non cessa di rinnovarsi l’attenzione degli studiosi, attraverso mostre e pubblicazioni, e del pubblico.
La mostra approfondisce questa nuova concezione estetica attraverso l’accurata selezione di dipinti, sculture, oggetti di design, disegni progettuali, fotografie e fotomontaggi, manifesti pubblicitari e documenti autografi di ogni genere realizzati da artisti futuristi dal 1909 fino alla fine degli anni ‘30 del Novecento.
Il palazzo dell'Archiginnasio ospita  una selezione di opere della Fondazione Cirulli, visibili nell'Ambulacro dei Legisti negli orari di apertura del Palazzo.

Inaugurazione 21 aprile h 17.30

21 aprile - 18 novembre 2018 











lunedì 9 aprile 2018

E’ uscita la raccolta di poesie “I canti dell’Interregno” di Pina Piccolo, Lebeg Edizioni 2018


"Questa silloge di Pina Piccolo raccoglie liriche che, procedendo a ritroso, vanno dal 2017 al 1974: ben quarantatré anni in cui i toni della poesia dell'autrice si sono modificati, passando dallo sdegno all'amarezza, al sarcasmo, al canto desolato, senza che si sia modificato l'oggetto, colto nelle sue multiformi manifestazioni e nei suoi "fenomeni morbosi". Gli stessi titoli delle sezioni in cui è suddivisa la raccolta segnano questo filo rosso. Titoli parlanti, potremmo definirli, con i quali si chiarisce il carattere di denuncia della poesia della poetessa italo-californiana che ribalta l'angolo visuale e osserva l'interregno da una prospettiva decentrata, sbilenca, postcoloniale. L'«interregno» non è un generico momento di transizione; non è nemmeno un non-luogo purgatoriale; e non è soprattutto una condizione esistenziale dell'io lirico, come l'uso del leopardiano «Canti» potrebbe indurre a credere. L'interregno è il nostro oggi, questo protratto periodo di attesa di una fenice che non risorge dalle proprie ceneri. L'interregno della Piccolo è il mondo minato dal capitalismo, dal consumismo, dal razzismo, dagli 'ismi' che hanno crivellato il Novecento." (Rosanna Morace)


Pina Piccolo è una scrittrice, traduttrice e blogger calabro californiana che pubblica sia in rete che in cartaceo, in italiano e in inglese. Formatasi come italianista all’Università di Berkeley, con una tesi di dottorato su Dario Fo e Franca Rame, ha svolto negli Stati Uniti lavoro di diffusione della cultura italiana contemporanea, pubblicando su riviste accademiche e letterarie, concentrandosi sugli scritti di Dario Fo, Franca Rame Gianni Celati, Dacia Maraini, Luigi di Ruscio, Vincenzo Consolo. Ritornata in Italia nei primi anni del duemila ha iniziato un percorso di diffusione culturale in senso inverso traducendo per la rivista telematica Sagarana poeti statunitensi contemporanei o di area anglofona, particolarmente scrittori socialmente impegnati e continua questo suo lavoro conwww.lamacchinasognante.com, contenitore online di scritture dal mondo e in inglese con www.thedreamingmachine.com. Collabora con varie riviste letterarie tra cui Versante Ripido, le Voci della Luna, El Ghibli, Euterpe, Frontiere News, Carmilla online, Glob 011. Sue poesie e saggi, in italiano ed inglese sono anche presenti in antologie cartacee, tra le ultime, il capitolo “The Black Body Telling Stories: Giullarate in the 21st Century”, nel volume Utopia in the Present. Cultural Politics and Change, a cura di Claudia Gualtieri, di prossima pubblicazione per la casa editrice Peter Lang.


















sabato 7 aprile 2018

La macchina sognante Contenitore di scritture dal mondo - “Dove i pendolari gettano la fame ai gatti”, poesie da “Enclave”, La Vita Felice 2017, di Bruno Brunini


Dalla prefazione del libro:
La raccolta si concentra su campi diversi di osservazione della realtà contemporanea che condensano marginalità, frustrazione, alienazione, disagio.
La periferia, determinati ambienti di lavoro, esperienze di naufragio e sradicamento definiscono le sezioni della raccolta, e sono luoghi e situazioni reali della società, anche se spesso “invisibili” o non sufficientemente considerati, ma al contempo si prestano a divenire metafore di un sempre più dif- fuso disadattamento. Enclave, all’interno di città, non solo perché zone della realtà rispondenti a nor- me diverse, ma perché diverse e lontane dal sentire comune, isole ove il dato costante è la sofferenza, lo smarrimento, la mancata integrazione. Mondi alla deriva in cui l’individuo sprofonda sempre più nella solitudine.
Le enclave dunque mettono a nudo luoghi dell’esistenza che invece di essere circoscritti a realtà marginali, tendono ad assorbire un’area sempre più vasta del tessuto sociale.
L’ottica di questa raccolta, però, non è quella di un’indagine sociale, quanto dell’introspezione, dell’incontro con percorsi umani che scivolano ai margini della vita quotidiana. […]

http://www.lamacchinasognante.com/dove-i-pendolari-gettano-la-fame-ai-gatti-poesie-da-enclave-la-vita-felice-2017-di-bruno-brunini/