venerdì 26 ottobre 2012

QUALCUNO ERA... di CLAUDIO BEGHELLI


QUALCUNO ERA…                                  
(Marx, Gesù e altri discorsi)                                                                                                

Autore: Claudio Beghelli

ven. 09 e sab. 10 novembre 2012 ore 21,30
Qualcuno era…
di e con Claudio Beghelli

Liberamente tratto dall’Opera di Gaber e Luporini
Drammaturgia originale e interpretazione di Claudio Beghelli
Suoni -  Musiche – Luci
di Matteo Cincopan
Arci Brecht
Teatro del Lampadiere
via Bentini 20 Bologna

patrocinio di Comune di Bologna Quartiere Navile

Noi abbiamo fatto del nostro meglio per peggiorare il mondo. Ecco, questa frase mi sembra molto azzeccata. Ultimamente il mondo mi piace di meno, la gente mi piace di meno… Può anche essere un segno dell’età. Però, mi pare che proprio l’individuo, a livello di coscienza, sia scaduto”. – Giorgio Gaber, 2001
Se vi invitiamo ad assistere a questo nuovo allestimento, non è soltanto per omaggiare un grande artista e uomo di (libero) pensiero, quale era Giorgio Gaber, a dieci anni dalla scomparsa; e neppure per celebrare i due decenni circa dal Crollo del Muro che divideva il Mondo occidentale, dalle cui macerie nacque il celeberrimo Qualcuno era comunista, che rappresenta, a tutt’oggi, la più acuta, lucida, dolorosa e struggente analisi di un’ epoca storica, e il manifesto, in forma di monologo, degli aneliti, delle speranze e delle disillusioni e distopie di una intera generazione e dei suoi figli.
La ragione principale che ci porta a rivisitare e riproporre alcuni pezzi, forse meno noti, della produzione di Gaber e Luporini è un’altra; e possiamo sintetizzarla come segue.
Gli Autori devono aver saputo inventare una macchina fotografica capace di vedere, davvero, molto lontano. Perché, i sogni, le metafore, le allegorie, i paradossi – solo apparenti – che questi due grandi uomini di teatro hanno immaginato e scritto tra il 1975 e il 2000 rispecchiano ed esprimono (con inquietante precisione ed agra ironia) il disagio, la rabbia, lo smarrimento, l’impotenza, la disgregazione dell’individuo; la crisi di qualsiasi morale e appartenenza; il trionfo dei miti ingannevoli, impersonali, della moda e del mercato di cui noi siamo, oggi, ad un tempo, vittime e complici.
Infine, una domanda a voi, prima di cominciare: cosa chiedereste, stasera, a Marx e a Gesù, se vi fosse data la possibilità di incontrarli?
Arci Brecht,  OfficinaTeatrale de’ Maicontenti, TeatrocondivisO e Teatro delle Ceneri promuovono “le periferie del teatro” 2 teatri e 2 territori da scoprire: da ottobre 2012 a maggio 2013 Stagione Teatrale ricca di stimoli con prime, repliche ed eventi unici
Arci/Brecht Teatro del Lampadiere

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lunedì 22 ottobre 2012

nuovo salone del gusto e terra madre 2012



Salone del Gusto e Terra Madre 2012            
                                                                         

                                                                                    

Dal 25 al 29 ottobre Torino ospita, al Lingotto Fiere e all'Oval, il nuovo Salone del Gusto e Terra Madre.


Per la prima volta, nell’edizione 2012, Salone del Gusto e Terra Madre si fondono e danno vita a un evento unico, che racconta la straordinaria diversità del cibo di ogni continente, superando la divisione fra Nord e Sud del mondo e dando pari dignità a tutti i piccoli produttori che si ispirano al principio di un cibo buono, pulito e giusto.

Il Salone del Gusto porta in eredità il successo consolidato nelle passate otto edizioni e un patrimonio di produttori eccellenti, cuochi, Laboratori del Gusto, Presìdi, istituzioni. Dal canto suo, Terra Madre rappresenta una rete di comunità del cibo, accademici, cuochi, giovani provenienti da 150 Paesi nel mondo. L’obiettivo è di creare il più importante appuntamento mondiale dedicato al cibo, capace di unire il piacere del cibo e la responsabilità nei confronti di quel che mangiamo e di chi lo produce, affiancando all’esperienza enogastronomica – che rimane un caposaldo del Salone – la conoscenza delle donne e degli uomini che coltivano, allevano e trasformano i prodotti alimentari di tutto il mondo, dei territori in cui questi cibi nascono e hanno radici profonde.



venerdì 19 ottobre 2012

Domenica 21 ottobre la FAI Marathon


FAI Marathon, alla riscoperta dei paesaggi urbani

Domenica 21 ottobre una maratona da fare con lo sguardo, volendo anche camminando. Per ammirare la bellezza dimenticata dei luoghi della nostra vita quotidiana
Domenica 21 ottobre 2012 appuntamento in 70 città italiane 
La FAI Marathon, che si muove all'interno della campagna "Ricordati di salvare l'Italia ", è una speciale corsa non competitiva, che si può fare anche camminando, pensata per far scoprire o riscoprire agli italiani i paesaggi urbani ed extraurbani nei quali vivono tutti i giorni, ma di cui spesso ignorano le bellezze, il valore e la storia.
Settanta città e altrettanti percorsi per delle maratone dove a correre deve essere lo sguardo. Per partecipare non serve un fisico sportivo ma un cuore pronto a stupirsi per le meraviglie dell'Italia.

Per l’Emilia Romagna aderiscono Parma, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna.

BOLOGNA. Partenza alle 10 da Piazza Re Enzo, sotto la Torre del Capitano del Popolo (già Lambertini), dieci tappe fino 
 a Galleria Acquaderni 







mercoledì 17 ottobre 2012

venerdì 12 ottobre 2012

Ombra di vita di Bruno Brunini - di Elisa Druent



Versi d’autore

 Ombra di vita di Bruno Brunini
 (Edizioni La Vita Felice, 2012)

 di Elisa Druent

Con un moto ondulatorio, che a tratti sfiora il precipizio per ritrovare subito dopo punti di equilibrio, nei versi di “Ombra di vita” si riavvolge una trama, la trama di una di vita, ricomponendo lo strappo che l’ha appena interrotta, e così La tua voce / che fugge dalle labbra / sul bianco del balcone… bambini impolverati / nell’odore dei vicoli antichi.
Tra immediatezze di sguardo e profondità di campo (Sanno le mani / come i muri ascoltano / la poesia che rinfresca la fronte / che non ti lascia svanire nel niente), come partenze e ritorni dei giorni che sono stati, riprendendo uno scambio con l’esistenza venuta a mancare, con un mondo che non c’è più, la percezione dell’inarrestabilità del tutto, dapprima con passo lento, parola dopo parola si fa vertiginosa: Ceneri gettate / Il tuo viso / si perde / riappare / la tua voce su e giù per la corrente / il tuo pensiero / ritorna al silenzio dei pesci.
Attraverso la ciclicità di immagini che emergono per poi inabissarsi nel mare indistinto della memoria e in quella che diviene poco alla volta la graduale consapevolezza del distacco, e i minuti svaniscono / in un giro di lancette / che si ferma / dove tu saluti, si percorrono i molteplici nessi che le emozioni e le riflessioni provocano. E intanto la prospettiva si sposta e si porta verso un’altra fase, un altro tempo. Il vetro ghiacciato che si spacca / in un punto del silenzio / un mucchio di pensieri / usciti di misura… e lì, oltre la porta / il giorno inesplorato.
La comunicazione che l’autore sollecita tra dimensioni inconciliabili in tal modo si avvia, prende forma, quello che non è più torna ad essere, nella mente come nello sguardo, lo spazio del possibile si estende a ogni espressione che il vocabolario in sé contiene.
La parola fine, inconsapevolmente forse, non è mai davvero contemplata fino in fondo nel nostro lessico, almeno per quanto riguarda le persone a noi vicine, e nei versi di Brunini si fa dialogo; la scomparsa, la morte, diventa parola viva, relazione aperta: Oscillando nel dondolìo del sonnonessun centro ti trattiene / il ciclo dei pianeti, i giorni di marea / lo zenit e l’orizzonte / tra Pegaso e l’acquario… la notte delle origini / il molto e il niente.






brunobrunini.blogspot.com/