sabato 3 novembre 2018

Presentazione dell'antologia "invecchiare amando", domenica 25 novembre 2018, ore 17, galleria della coop repubblica, Bologna
















Prévert, piano e poesia, domenica 18 novembre ore 20,30 Basilica di San Petronio Bologna

Prévert, piano e poesia

Alexandre Prévert, nipote di Jacques Prévert, è un giovane pianista francese di 22 anni, diplomato al Conservatorio di Parigi e vincitore di diversi premi internazionali. Ha creato una formula originale di recital che propone un viaggio musicale e poetico intorno a grandi compositori di musica classica e poeti.
Prévert, solo in scena, mescola musica, piano e teatro in una rappresentazione rigorosa ma adatta a tutti i tipi di pubblico. Il monologo, che l’autore mette in scena ormai da tre stagioni con esibizioni in tutta Europa e negli Stati Uniti, varia a seconda della lingua in cui viene interpretato e quest’anno è la prima volta che viene proposto in Italia.
 Sala della Musica della Basilica di San Petronio (ingresso da Corte de’ Galluzzi 12/2)
DOMENICA 18 NOVEMBRE alle 20.30 
con le musiche di Schubert, Wagner, Beethoven, Bach, Paganini e Liszt e le parole di D’Annunzio, Petrarca, Solera, Dante e Leopardi.












mercoledì 8 agosto 2018

INCONTRO CON CLAUDE SAUTET di LUISA CERETTO su PRIMI PIANI



LUISA CERETTO critico cinematografico, autrice e coautrice di monografie e di saggi dedicati a registi cinematografici, è programmatrice alla Cineteca di Bologna. Ha collaborato con "Mymovies" dal 2000 al 2010, intervistando, fra gli altri, Danis Tanovic, Stanley Donen e il fondatore di Slow Food, Carlo Petrini. E' nella redazione della rivista di cinema "Il Ragazzo selvaggio" e di "PRIMI PIANI rivista di cinema e letteratura", collabora con "Carte di Cinema" e "Cinecritica".


Bibliografia:

-  I critofilm di Ludovico Ragghianti al Louvre di Luisa Ceretto,"lettera dall'Italia" 36, Treccani, ottobre-dicembre 1994
- Volonté attore civile di Luisa Ceretto, "lettera dall'Italia" 38, Treccani, aprile-giugno 1995
- Police film festival : la figura del poliziotto tra fiction e realtà quotidiana, a cura di Luisa Ceretto, Massimo Moretti, Sandro Toni, “I Quaderni del Lumière”, n° 16, aprile 1996, Ente Mostra Internazionale del Cinema Libero.
- Speciale Youssef Chahine, a cura di Luisa Ceretto e Cristiana Querzè,  “I Quaderni del Lumière” n.18, gennaio 1997, Ente Mostra Internazionale del Cinema Libero, Museo Nazionale del Cinema di Torino, Cineteca del Comune di Bologna (edizione italiana del supplemento al numero 506, ottobre 1996 dei “Cahiers du Cinema”).
- Il cinema di Paolo Benvenuti a cura di Luisa Ceretto,”I Quaderni del Lumière” n.21 aprile 1997, Ente Mostra Internazionale del Cinema Libero.
- Sguardi dall’Iran: il cinema dei Paesi del Sud a cura di Luisa Ceretto e Andrea Morini,“Quaderni del Lumière n° 23, novembre 1997, Ente Mostra Internazionale del Cinema Libero
- Lo sguardo degli uomini a cura di Luisa Ceretto e Anna Grattarola, “I Quaderni del Lumière”, n° 26, marzo 1998, Ente Mostra Internazionale del Cinema Libero.
- Emir Kusturica, visioni gitane di un acrobata a cura di Luisa Ceretto “I Quaderni del Lumière” n° 28 dicembre 1998, Ente Mostra Internazionale del Cinema Libero.
- Al di là del visibile Il cinema di Peter Weir a cura di Luisa Ceretto e Andrea Morini, I Quaderni del Lumière n.30, dicembre 1999.
- Paul Schrader: le inquietudini dell'ambiguità a cura di Luisa Ceretto e Mariagiulia Grassilli
Bologna, “I Quaderni del Lumière”, n° 33, novembre 2000, Ente Mostra Internazionale del Cinema Libero.
- Nouvelle vague a Taiwan : lo sguardo di Edward Yang, a cura di Luisa Ceretto e Andrea Morini, Bologna, “I Quaderni del Lumière” n° 36, dicembre 2001, Ente Mostra Internazionale del Cinema Libero.
- Nato per sedurre: il cinema di Claude Lelouch, a cura di Luisa Ceretto,  Andrea Morini, Giancarlo Zappoli, Lindau, 2001.
- Salah Abou Seif: cinemamed, a cura di Luisa Ceretto, Magma, 2002, Napoli.
- Il dolore del tempo – il cinema di Hou Hsiao- hsien a cura di Luisa Ceretto, Andrea Morini Giancarlo Zappoli, Lindau, Torino, 2002.
- Gus Van Sant: genio ribelle, a cura di Luisa Ceretto, Alberto Morsiani,  “Cineteca” n°4, dicembre 2003, Edizioni Cineteca di Bologna.
- Un illustratore di ombre. Intervista a Daniel Schmid di Luisa Ceretto in Daniel Schmid, - L’invenzione del Paradiso, a cura di Lorenzo Buccella ,“Cineteca Speciale”, gennaio 2008. Edizioni Cineteca di Bologna.
- Le forme della ribellione: il cinema di Marco Bellocchio, a cura di Luisa Ceretto e Giancarlo Zappoli, Lindau, Torino, 2004.
- Una distanza estranea: il cinema di Emanuele Crialese, Matteo Garrone e Paolo Sorrentino, a cura di Luisa Ceretto e Roberto Chiesi, Torre Boldone, Edizioni di Cineforum, 2006.
- Al limite estremo: i documentari di Werner Herzog, a cura di Luisa Ceretto e Alberto Morsiani, Torre Boldone, Edizioni di Cineforum, 2006.
- Declinazioni del vero: il cinema di Davide Ferrario, Daniele Luchetti e Daniele Vicari, a cura di Luisa Ceretto e Alberto Morsiani, Torre Boldone, Edizioni di Cineforum, 2007.
- Infantili, geniali, stravolti: gli antieroi di Wes Anderson a cura di Luisa Ceretto, Roberto Chiesi, Alberto Morsiani, Pierpaolo Loffreda, Recco, Le Mani, 2008.
- Patrice Leconte: un pessimista sorridente, a cura di Luisa Ceretto, Giancarlo Zappoli, Centro studi cinematografici, 2008.
- Immagini del potere: il cinema di Marco Bellocchio, a cura di Gianfranco Casadio e Luisa Ceretto, Recco, Le Mani, 2009.
- Filmare l’inconscio: “Il diavolo in corpo” di Luisa Ceretto in Un sogno, che altro…film di Marco Bellocchio a cura di Jaurès Baldeschi e Tullio Masoni, Circolo del Cinema Angelo Azzurro, Castelfiorentino, 2011.
- Orson W. - Franz k.: Il processo di Luisa Ceretto in Orson Welles e il suo cinema: enfant prodige e presto vecchio, a cura di Jaurès Baldeschi, Circolo del Cinema Angelo Azzurro, Castelfiorentino, 2012.
- Le vite di Maria Braun di Luisa Ceretto in Rainer Werner Fassbinder: i film liberano la testa a cura di Jaurès Baldeschi, Circolo del Cinema Angelo Azzurro, Castelfiorentino, 2013
- Tra cinema e teatro: Malle sulla 42° strada di Luisa Ceretto in Cambiare con stile: il cinema multiforme di Louis Malle, a cura di Jaurès Baldeschi, Circolo del Cinema Angelo Azzurro, Castelfiorentino, 2014.
- Incontro con Istvan Szabò: Filmare la storia di Luisa Ceretto, "Cinecritica" 73, gennaio-marzo 2014.
- Incontro con Edgar Reitz: "Catturare il tempo" di Luisa Ceretto, "Cinecritica" 74/75, aprile-settembre 2014.
- Incontro con Mark Cousins; un cinéphile ai confini del cinema. E della memoria  di Luisa Ceretto su “Cinecritica” 76, ottobre-dicembre 2014.
- Incontro con Bertrand Tavernier: "Per un cinema giusto" di Luisa Ceretto, "Cinecritica" 78/79, aprile-settembre 2015.
La notte di San Lorenzo di Luisa Ceretto in Sotto il segno dei Taviani i film: 1962-2014 a cura di Jaurès Baldeschi, Castelfiorentino, Circolo del cinema L'Angelo Azzurro, 2015
- Una storia moderna: I fidanzati di Ermanno Olmi di Luisa Ceretto in Ermanno Olmi, Olmi padre e figlio: due mestieri, l’arte del cinema a cura di Jaures Baldeschi e Tullio Masoni, Castelfiorentino, Circolo del cinema L'Angelo Azzurro, 2016
- Incontro con Giorgio Diritti: “L’importanza di fare cinema” di Luisa Ceretto, “Cinecritica” n° 81, gennaio-marzo 2016
 Incontro con Benoît Jacquot: cinema “une fois pour toutes” di Luisa Ceretto, “Cinecritica” 82-83, aprile-settembre 2016.
Le pagine oscure della storia: il cinema di Sergei Loznitsa di Luisa Ceretto, “Cinecritica”, 86-87 aprile-settembre 2017
- I baci mai dati di Luisa Ceretto in Uno sguardo famelico: il cinema di Roberta Torre, a cura di Alberto Morsiani e Serena Agusto, Falsopiano, 2017.

sabato 21 luglio 2018

Migliaia di lanterne galleggianti per ricordare Hiroshima


Migliaia di lanterne galleggianti per ricordare Hiroshima

Chi: Nipponica Cosa: Il Sole di Hiroshima – Cerimonia delle lanterne galleggianti
Quando: 6 agosto 2018 Dove: Giardino del Cavaticcio, via Azzo Gardino – Bologna
Costo: ingresso gratuito, offerta libera per una lanterna

La bellezza tragica e solenne di tante piccole lanterne che illuminano la notte di uno degli anniversari più neri della nostra storia di uomini e donne. Tante emozioni si addensano intorno a Il Sole di Hiroshima, la cerimonia giapponese (tōrōnagashi) delle lanterne galleggianti che anche quest’anno illuminerà il Parco del Cavaticcio nella serata del 6 agosto, anniversario del lancio della bomba atomica su Hiroshima.
Un momento della Cerimonia delle lanterne
Una manifestazione che si prende l’onere della memoria ricordando l’avvenimento tragico della storia umana rappresentato dall’olocausto atomico di Hiroshima, ma anche le difficoltà conseguenti alla triplice tragedia giapponese del 2011: terremoto, tsunami ed esplosione della centrale nucleare di Fukushima.
Nel corso del suggestivo appuntamento, organizzato ormai da otto anni dal festival di cultura giapponese Nipponica, un migliaio di lanterne di carta verranno consegnate alle placide acque del laghetto, portando con loro disegni, pensieri, speranze di quanti vorranno partecipare con una piccola donazione.
L’evento nasce infatti nel nome della solidarietà italo-giapponese e l’intero ricavato sarà devoluto a due associazioni: la giapponese Watanoha Smile, impegnata a favore di una scuola elementare di Ishinomaki, danneggiata dallo tsunami del 2011, e l’italiana Eta Beta, cooperativa sociale onlus di Bologna che assiste persone in situazioni di fragilità e marginalità sociale e che promuove importanti progetti dedicati all’infanzia e ai diritti naturali dei bambini.

la serata, sarà arricchita dalla lettura-spettacolo Il primo sole (… nel resto buio), con Donatella Allegro e Nicola Bortolotti, un viaggio sui ricordi dell’ultima estate, colti da una prospettiva infantile che traccia paesaggi sentimentali, prima della catastrofe del 6 agosto 1945.

L’evento ospiterà anche l’esperienza e le conoscenze di Giorgio Amitrano, tra i massimi studiosi di Giappone in Italia, che in occasione dell’uscita del suo ultimo libro, Iro Iro. Il Giappone tra pop e sublime, racconterà il paese orientale visto e vissuto in prima persona.
La cooperativa Eta Beta dà il via all’evento curando un laboratorio per bambini che accompagnerà i partecipanti verso l’ideazione di oggetti utilizzando materiali naturali e che si vuole ispirare ai 10 diritti naturali dei bambini ideati da Gianfranco Zavalloni e in modo particolare al decimo, il Diritto alle sfumature: a vedere il sorgere del sole e il suo tramonto, ad ammirare, nella notte, la luna e le stelle.
Se non potete partecipare alla serata ricordate che le lanterne si possono prenotare anche online, sempre sul sito di Nipponica, chiedendo la trascrizione di un proprio messaggio su una lanterna che la sera del 6 agosto sarà collocata in acqua assieme a tutte le altre.
Il Sole di Hiroshima è ideato e organizzato da Nipponica, con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri, il Consolato Generale del Giappone a Milano, la Regione Emilia-Romagna, il Comune di Bologna, e l’Università di Bologna. L’evento rientra inoltre nell’ambito di L’Altra Sponda – Bologna Estate 2018.











giovedì 28 giugno 2018

Giovedì 28 giugno 2018 ore 18 lettura per Roberto Roversi a Villa Ghigi Bologna

Giovedì 28 giugno ore 18
Alla palma verde

Una lettura per Roberto Roversi

Nel febbraio 2017, nell’ambito del progetto Un albero per te, sono stati piantati nel Parco Villa Ghigi – per iniziativa della famiglia e di alcuni amici – un esemplare di palma di Fortune e un melograno in ricordo di Roberto Roversi e della moglie Elena Marcone. Come lo scorso anno, nel piccolo pianoro nei pressi di Villa Ghigi dove sono stati messi a dimora i due esemplari si terrà una lettura di testi del grande poeta bolognese, scelti e detti da suoi amici e collaboratori. Un momento di emozione, riconoscenza e riconoscimento che ha colpito in profondità tutti i partecipanti e che si è deciso di ripetere ogni anno, nello stesso posto e nel medesimo periodo. Ai poeti che hanno collaborato con Roberto Roversi nei decenni passati quest’anno si uniscono alcuni autori più giovani.

Partecipano Antonio Bagnoli, Bruno Brunini, Luca Egidio, Adriana Ferri, Mattia Fontanella, Maria Gervasio, Valerio Grutt, Franco Jannelli, Salvatore Jemma, Maurizio Maldini, Gabriele Milli, Nicola Muschitiello, Ivonne Mussoni, Mino Petazzini, Jean Robaey, Caterina Roversi, Paolo Valesio, Gabriele Vezzani, Antonio Violetta.

https://www.fondazionevillaghigi.it/evento/in-ricordo-di-roberto-roversi/





















sabato 19 maggio 2018

Vivian Maier la fotografa ritrovata

Una straordinaria mostra dedicata a Vivian Maier, una delle fotografe più apprezzate di questo secolo. L’esposizione è stata realizzata da Palazzo Pallavicini con la curatela di Anne Morin di DiChroma Photography sulla base delle foto dell’archivio Maloof Collection e della Howard Greendberg Gallery di New York.
La mostra offrirà ai visitatori un eccezionale percorso espositivo diviso in differenti sezioni tematiche, affrontando tutti gli argomenti che la Maier sentiva più cari e vicini: infanzia, autoritratti, ritratti, vita di strada, forme e colore. La curatrice, in occasione dell’esposizione, ha eseguito una selezione molto accurata delle migliaia di fotografie a disposizione; verranno, infatti, presentate ben 120 fotografie in bianco e nero, di cui 10 in grande formato, 90 di formato medio più una meravigliosa sezione di 20 foto a colori relativa alla produzione degli anni Settanta dell’artista.
Il lavoro di Vivian Maier (1926-2009) è rimasto nell’ombra fino al 2007, quando John Maloof, figlio di un rigattiere, acquista un box a un’asta. Dalla scatola emergono effetti personali femminili di ogni genere appartenenti a una donna, Vivian Maier, il contenuto del cui magazzino è stato messo all'asta a causa di ritardi nel pagamento dell’affitto. Tra questi oggetti emerge anche una cassa contenente centinaia di negativi e rullini, tutti ancora da sviluppare. Dopo averne stampati alcuni ed averli mostrati in giro, Maloof si rende conto dell’immenso tesoro che ha tra le mani e, grazie alla sua intuizione ed accurata divulgazione, porta in breve tempo questa fotografa sconosciuta a essere apprezzata e affermata a livello mondiale.

“Nessuno è eterno, bisogna lasciare il posto agli altri, è un ciclo. Abbiamo tempo fino alla fine e poi un altro prenderà il nostro posto. E’ tempo di chiudere e tornare al lavoro.”
Vivian Maier

da sabato 3 marzo a domenica 27 maggio
Palazzo Pallavicini via S.Felice 24
Bologna












giovedì 3 maggio 2018

tra Déco e Modernismo, Giovedì 3 maggio ore 18, Institut Français di Firenze, Piazza Ognissanti 2, con Vanni Pasca, Luisa Ceretto e Isabelle Mallez

In Francia, tra Déco e Modernismo
Prosegue in maggio il ciclo fiorentino ‘Lezioni di design’, a cura di Vanni Pasca, che tocca in una serie di incontri i momenti più significativi della storia del design moderno. Il tema del prossimo appuntamento è quello dei due principali movimenti che si sono sviluppati in Francia tra gli anni Venti e Quaranta: il Déco e il Modernismo.

Intervengono, con Vanni Pasca, Isabelle Mallez, console onorario di Francia e direttrice dell’Institut Français di Firenze, e Luisa Ceretto, della Cineteca di Bologna. Il programma dell’incontro prevede anche la proiezione di brani del film L’inhumaine, girato nel 1924 dal regista francese Marcel L’Herbier, che nell’impianto scenografico e nello stile delle luci e dei costumi accoglie significativamente gli stilemi delle avanguardie di quegli anni.

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mercoledì 25 aprile 2018

25 aprile 2018 Festa della Liberazione al Casone del Partigiano di Rubizzano, San Pietro in Casale

25 aprile, 'Festa della Liberazione' al Casone del Partigiano

Festa della Liberazione al Casone del Partigiano di Rubizzano, San Pietro in Casale.
 A settantatre anni dalla fine della 2ª guerra mondiale, il Casone del Partigiano di Rubizzano rimane un simbolo della Memoria partigiana nella pianura bolognese. Qui, nello stesso luogo dove si rifugiarono i partigiani durante la rivolta contro i tedeschi e i fascisti, la Festa della Liberazione, che si tiene il prossimo 25 aprile, assume un significato ancora più profondo.
Le celebrazioni comprendono iniziative istituzionali e appuntamenti al Casone per ricordare le vicende del nostro recente passato.
Nel primo pomeriggio di martedì 25 si tiene la ciclata della Resistenza: un lungo corteo accompagnato da musiche di festa ripercorre nella pianura alcuni dei luoghi simbolo della Resistenza per giungere al Parco della Memoria dove un angolo ristoro allestito dai locali centri Anziani dispensa crescentine e bevande.
Dall'anno scorso il Casone del Partigiano contiene il nuovo Museo della memoria, aperto con visite guidate nel corso dell'evento. Grazie al nuovo allestimento museale all'interno del casone si potrà ascoltare, attraverso tracce di audio diffusione, un'inedita narrazione che permetterà al visitatore di immergersi nell’atmosfera del periodo della Resistenza: si immagina un incontro nei giorni della liberazione in cui si ripercorrono i momenti salienti della Resistenza in pianura e delle vicende accadute nella zona, ovvero la battaglia, l'operazione Herring e la decisione di respingere i tedeschi per evitare il bombardamento.
Infine, all'interno del nuovo padiglione, è possibile visitare il nuovo percorso allestitivo che si articola in pannelli espositivi permanenti in cui vengono raccontati i principali aspetti della lotta di liberazione nella battaglia del casone nell’aprile 1945, i tipi di azioni di contrasto messi in campo dai partigiani, l'operazione Herring e un focus sul partigiano Alfonsino Saccenti. E' inoltre presente un angolo dedicato alla corposa libreria con i volumi storici dedicati ai temi della Resistenza e del secondo conflitto bellico.
Il Casone del Partigiano si trova nelle campagne tra Bentivoglio e San Pietro in Casale. Costruito tra il 1790 e il 1850 come rifugio per il guardiano della valle e per i cacciatori,  stato utilizzato dai partigiani, come rifugio durante la rivolta contro i tedeschi e i fascisti nella seconda guerra mondiale.
Durante i giorni 18, 19, 20 e 21 aprile 1945 al Casone si riunirono il comando partigiano della seconda Brigata "Paolo" e i rappresentanti della quarta Brigata "Venturoli"; il 21 aprile si ebbero i primi scontri con i tedeschi in ritirata, nella zona che dal Casone va verso San Pietro in Casale, fra Rubizzano e Gavaseto, e nella ferrovia tra Bologna e Padova. In questi combattimenti persero la vita molti partigiani.
Dal 1900 al 1950 una parte della valle è stata bonificata ed è stata trasformata in risaia. Nel periodo della seconda guerra mondiale il Casone aveva già le caratteristiche di oggi: era circondato da una grossa fossa che poteva essere attraversata mediante una passerella. A seguito dei lavori di bonifica il Casone crollò. I partigiani della seconda brigata «Paolo» decisero di ricostruirlo come testimonianza per le generazioni future affinché gli ideali della Resistenza restassero vivi e fossero salvaguardate la pace, la libertà e la giustizia sociale. Oggi il Casone del partigiano, assieme al nuovo padiglione di recente costruzione, è sede del Parco della Memoria













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martedì 24 aprile 2018

Da Chagall a Malevich, da Repin a Kandinsky, la mostra a Bologna

Da Chagall a Malevich, da Repin a Kandinsky: la mostra a Bologna

 Da Chagall a Malevich, da Repin a Kandinsky: la mostra a Bologna
Dal 15/12/2017 al 13/05/2018


Mambo Museo d'arte moderna di Bologna

Da Chagall a Malevich, da Repin a Kandinsky: la mostra a Bologna
 
E' stata ufficialmente annunciata la mostra: REVOLUTIJA. Da Chagall a Malevich, da Repin a Kandinsky. Capolavori dal Museo di Stato Russo di San Pietroburgo al MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna: dal 15 dicembre 2017 al 13 maggio 2018, prodotta e organizzata da CMS. Cultura in partnership con il Comune di Bologna - l’Istituzione Bologna Musei, realizzata grazie a una collaborazione esclusiva con il Museo di Stato Russo, San Pietroburgo.


Evgenia Petrova, Vice Direttore del Museo di Stato Russo, e Joseph Kiblitsky del medesimo museo e curatori della mostra, hanno definito
insieme ai partner bolognesi oltre al titolo dell’esposizione, anche alcuni aspetti legati al percorso espositivo, ovvero le manifestazioni cittadine sempre afferenti al centenario della Rivoluzione di Ottobre che avranno nella mostra il loro fulcro.
L’arte delle avanguardie russe è uno dei capitoli più importante e radicale del modernismo. Il periodo compreso tra il 1910 e il 1920 ha visto nascere, come in nessun altro momento della storia dell’arte, scuole, associazioni e movimenti d’avanguardia diametralmente opposti l’uno all’altro e a un ritmo vertiginoso.





















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lunedì 23 aprile 2018

Universo Futurista - Bologna 21 aprile - 18 novembre 2018

                                                           (la conquista dell'aria)

La Fondazione Massimo e Sonia Cirulli apre al pubblico la sua nuova sede con la mostra Universo Futurista, a cura di Jeffrey T. Schnapp e Silvia Evangelisti, focalizzata sul nucleo della collezione dedicato a questo periodo storico (1909 -1939) su cui non cessa di rinnovarsi l’attenzione degli studiosi, attraverso mostre e pubblicazioni, e del pubblico.
La mostra approfondisce questa nuova concezione estetica attraverso l’accurata selezione di dipinti, sculture, oggetti di design, disegni progettuali, fotografie e fotomontaggi, manifesti pubblicitari e documenti autografi di ogni genere realizzati da artisti futuristi dal 1909 fino alla fine degli anni ‘30 del Novecento.
Il palazzo dell'Archiginnasio ospita  una selezione di opere della Fondazione Cirulli, visibili nell'Ambulacro dei Legisti negli orari di apertura del Palazzo.

Inaugurazione 21 aprile h 17.30

21 aprile - 18 novembre 2018 











lunedì 9 aprile 2018

E’ uscita la raccolta di poesie “I canti dell’Interregno” di Pina Piccolo, Lebeg Edizioni 2018


"Questa silloge di Pina Piccolo raccoglie liriche che, procedendo a ritroso, vanno dal 2017 al 1974: ben quarantatré anni in cui i toni della poesia dell'autrice si sono modificati, passando dallo sdegno all'amarezza, al sarcasmo, al canto desolato, senza che si sia modificato l'oggetto, colto nelle sue multiformi manifestazioni e nei suoi "fenomeni morbosi". Gli stessi titoli delle sezioni in cui è suddivisa la raccolta segnano questo filo rosso. Titoli parlanti, potremmo definirli, con i quali si chiarisce il carattere di denuncia della poesia della poetessa italo-californiana che ribalta l'angolo visuale e osserva l'interregno da una prospettiva decentrata, sbilenca, postcoloniale. L'«interregno» non è un generico momento di transizione; non è nemmeno un non-luogo purgatoriale; e non è soprattutto una condizione esistenziale dell'io lirico, come l'uso del leopardiano «Canti» potrebbe indurre a credere. L'interregno è il nostro oggi, questo protratto periodo di attesa di una fenice che non risorge dalle proprie ceneri. L'interregno della Piccolo è il mondo minato dal capitalismo, dal consumismo, dal razzismo, dagli 'ismi' che hanno crivellato il Novecento." (Rosanna Morace)


Pina Piccolo è una scrittrice, traduttrice e blogger calabro californiana che pubblica sia in rete che in cartaceo, in italiano e in inglese. Formatasi come italianista all’Università di Berkeley, con una tesi di dottorato su Dario Fo e Franca Rame, ha svolto negli Stati Uniti lavoro di diffusione della cultura italiana contemporanea, pubblicando su riviste accademiche e letterarie, concentrandosi sugli scritti di Dario Fo, Franca Rame Gianni Celati, Dacia Maraini, Luigi di Ruscio, Vincenzo Consolo. Ritornata in Italia nei primi anni del duemila ha iniziato un percorso di diffusione culturale in senso inverso traducendo per la rivista telematica Sagarana poeti statunitensi contemporanei o di area anglofona, particolarmente scrittori socialmente impegnati e continua questo suo lavoro conwww.lamacchinasognante.com, contenitore online di scritture dal mondo e in inglese con www.thedreamingmachine.com. Collabora con varie riviste letterarie tra cui Versante Ripido, le Voci della Luna, El Ghibli, Euterpe, Frontiere News, Carmilla online, Glob 011. Sue poesie e saggi, in italiano ed inglese sono anche presenti in antologie cartacee, tra le ultime, il capitolo “The Black Body Telling Stories: Giullarate in the 21st Century”, nel volume Utopia in the Present. Cultural Politics and Change, a cura di Claudia Gualtieri, di prossima pubblicazione per la casa editrice Peter Lang.