giovedì 26 settembre 2019

"Pink Floyd: il lato oscuro" la mostra a Bologna dal 26 settembre al 30 novembre, Ono Arte, via Santa Margherita 10

ONO arte è lieta di presentare la mostra “Pink Floyd: il lato oscuro” che ripercorre la carriera di uno dei gruppi più amati della storia della musica attraverso le immagini di Storm Thorgerson, artista grafico che ha contribuito a creare l’identità visiva della band, Jill Furmanovsky, una delle fotografe britanniche più importanti nel mondo del rock, Colin Prime e Baron Wolman.
I Pink Floyd nascono a Londra nel 1965 proprio all’apice della Beatlesmania. A metà degli anni 60 la psichedelica e, più in generale il cambiamento radicale delle tematiche raccontate nella maggior parte delle canzoni dovuto anche alle nuove sostanze stupefacenti, si stava insinuando velocemente anche nella musica pop britannica.
Tra i fondatori del gruppo figurava un giovane di Cambridge chiamato Syd Barrett. Barrett dipingeva, disegnava, gli piacevano i giochi di parole e il nonsense. La musica era per lui un interesse marginale fino ai 14 anni, quando attorno a lui ci fu un fiorire di gruppi che suonavano un genere chiamato skiffle, una sorta di rock and roll primordiale con varie influenze, che lo spinse a prendere in mano uno strumento musicale.
La natia Cambridge ebbe un impatto significativo nella vita di Syd, non solo dal punto di vista musicale, ma anche personale: l’LSD infatti si diffuse in città più velocemente che in qualunque altor luogo in Europa. Tra la scuola d’arte e i primi gruppi nei quali suonò, Syd iniziò a comporre, spesso sotto l’effetto di droghe, canzoni con riferimenti alle sue passioni, come appunto il nonsense e l’arte. In quel periodo incontra Roger Waters, aspirante musicista, il quale in seguito introdurrà gli altri futuri membri del gruppo Mason e Wright.
Nel 1965 nascono ufficialmente i Pink Floyd. La follia creativa,di Barrett a quel punto, è tale che la critica e gli addetti ai lavori iniziano ad interessarsi a quel nuovo fenomeno musicale il cui nome, inventato da Barrett, unisce i nomi di battesimo dei bluesman Pink Anderson e Floyd "Dipper boy" Council. Se l’utilizzo massiccio di droghe aiuta Barrett a produrre la sua miglior musica, allo stesso tempo danno il via ad un processo di alienazione da tutto che lo avrebbe, nel giro di pochi anni, allontanato sia dal gruppo che aveva fondato che dalla vita sociale. L’eccesso di LSD rese problematica anche la registrazione del primo disco The Piper At The Gates of Dawn. Barrett era geniale quando si trattava di scrivere canzoni ma, in uno studio di registrazione, diventava scarsamente professionale e collaborativo. Nel 1968 sarà il suo amico di infanzia David Gilmour a sostituirlo.
Waters prese la guida dei Pink Floyd e, con Gilmour come chitarrista, la loro musica diventò accessibile ad un pubblico più vasto, rendendoli uno dei gruppi di maggior successo nella storia del rock, ma anche meno visionaria e surreale. I fatti accaduti in seguito - l’uscita di Roger Waters e le battaglie legali per l’utilizzo del nome, lo scioglimento del gruppo nel 1995 e la morte di Richard Wright nel 2008 - sono oramai storia della cultura popolare. Rimarranno senza risposte invece molte domande legate a Syd Barrett, alla sua scelta di allontanarsi da tutto e ai territori musicale nei quali avrebbe potuto portare il suo gruppo se avesse continuato a produrre musica piuttosto che recitare la parte dell’anticonformista o perdersi in un trip di droghe senza fine. Dopo essere stato allontanato dai Pink Floyd esce con un paio di album solisti prima di tornare a Cambridge, dove vivrà una vita al riparo dal clamore suscitato dalla notorietà conquistata dalla sua creatura per poi morire da solo nel 2006.
Un altro grande protagonista della storia Pink Floyd è stato Storm Thorgerson, fotografo e graphic designer co-fondatore nel 1968 dello Studio Hypgnosis, studio che ha realizzato le copertine più iconiche e memorabili del gruppo. Thorgerson ha saputo catturare l’essenza della loro musica dando vita ad immagini inscindibili dalla produzione artistica dei Pink Floyd. La mostra raccoglie una selezione di questi lavori a testimonianza di una collaborazione che decennale divenuta, fin dalla fine degli anni 60, simbiotica. Molti lavori di Thorgerson sono stati esposti in musei britannici a testimonianza della qualità del lavoro di Studio Hypgnosis il quale ha realizzato cover anche per artisti come Peter Gabriel, Muse, Led Zeppelin, Black Sabbath e tanti altri.
Le foto di Furmanovsky e Prime invece mostrano il gruppo al pieno del suo splendore, mentre quelle di Baron Wolman immortalano i Pink Floyd, con ancora Syd Barrett, a San Francisco, durante il loro primo tour americano nel 1967.
La mostra (26 settembre – 30 novembre) si compone di 40 scatti e presenta i lavori di Storm Thorgerson, Jill Furmanovsky, Baron Wolman e Colin Prime.

martedì - venerdì 15 - 20
sabato 10 - 13 e 15.30 - 20
domenica e lunedì chiuso
ingresso libero







sabato 21 settembre 2019

Chagall Sogno e Magia dal 20 settembre 2019 al 1 marzo 2020 - Bologna Palazzo Albergati Via Saragozza 28

A Palazzo Albergati di Bologna una mostra dedicata al grande artista russo, Chagall. Sogno e Magia: opere che raccontano l’originalissima lingua poetica di Marc Chagall (1887-1985) attraverso il filo conduttore della sensibilità poetica e magica. Dal 20 settembre 2019 al 1 marzo 2020.
La cultura ebraica, la cultura russa e quella occidentale, il suo amore per la letteratura, il suo profondo credo religioso, il puro concetto di Amore e quello di tradizione, il sentimento per la sua sempre amatissima moglie Bella, in 160 opere tra dipinti, disegni, acquerelli e incisioni. Un nucleo di opere rare e straordinarie, provenienti da collezioni private e quindi di difficile accesso per il grande pubblico.
La mostra Chagall. Sogno e Magia, prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia con il patrocinio del Comune di Bologna, è curata da Dolores Duràn Ucar  e racconta il mondo intriso di stupore e meraviglia dell’artista. Nelle opere coesistono ricordi d’infanzia, fiabe, poesia, religione ed esodo, un universo di sogni dai colori vivaci, di sfumature intense che danno vita a paesaggi popolati da personaggi, reali o immaginari, che si affollano nella fantasia dell’artista. Opere che riproducono un immaginario onirico in cui è difficile discernere il confine tra realtà e sogno.
La mostra si divide in cinque sezioni in cui sono riassunti tutti i temi cari a Chagall: la tradizione russa legata alla sua infanzia, dalla quale non si allontanò mai; il senso del sacro e la profonda religiosità che si riflettono nelle creazioni ispirate alla Bibbia; il rapporto con i letterati e i poeti; l’interesse per la natura e gli animali e le riflessioni sul comportamento umano che trovarono espressione nelle acqueforti delle Favole; il mondo del circo, che lo affascinava sin dall’infanzia per la sua atmosfera bohémienne e la sua sete di libertà; e ovviamente l’amore, che domina le sue opere e dà senso all’arte e alla vita.
Durante il percorso di mostra ci si troverà all’interno di una Dream Room: una video installazione - che vede l’ideazione e la regia di Vincenzo Capalbo e Marilena Bertozzi - che permette al visitatore di immergersi in immagini svincolate dal reale che si frammentano come percezioni illogiche ed emozioni dell'inconscio. In Dream Room le opere di Chagall si liberano nello spazio della stanza dando vita a un'opera ambientale onirica, una realtà superiore come fosse una sub-realtà. La realizzazione è di Art Media Studio di Firenze.

Orario apertura
Tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00










giovedì 19 settembre 2019

Concerto di musica Klezmer con i Klezmatics, sabato 21 settembre 2019 ore 21, Cortile della Casa delle Associazioni, via Santo Stefano 119/2 Bologna


 (Bologna, 17/09/2019) – La Ricordi Music School di Bologna, in collaborazione con la Casa delle Associazioni del Baraccano, organizza sabato 21 settembre dalle ore 21 un concerto dedicato alla musica Klezmer e alla canzone Yiddish. Protagonisti della serata saranno alcuni tra i più importanti artisti della scena klezmer a livello internazionale: il cantante Lorin Sklamberg, voce dei mitici Klezmatics e la cantante lettone Sasha Lurje, stella emergente nel panorama della canzone Yiddish. Ad accompagnarli ci saranno il violinista Craig Judelman, il clarinettista Angelo Baselli e il contrabbassista Keith Judelman. Gli artisti accompagneranno il pubblico in un viaggio alla scoperta della canzone Yiddish, della vocalità caratteristica di questa musica e del suo carattere struggente e ironico al tempo stesso. Nel pomeriggio, presso la sede della Ricordi Music School, i musicisti terranno un workshop di canto e di musica klezmer, aperto a musicisti e appassionati.

 Nata a Riga, Lettonia,Sasha Lurje  ha iniziato a cantare a tre anni. Ha collaborato con numerosi gruppi approcciandosi a vari stili: classico, jazz, rock, pop. Dal 2003 ha approfondito lo studio del repertorio e della prassi esecutiva del repertorio della canzone Yiddish. Con la sua band Forshpil sta sviluppando un nuovo repertorio Yiddish, integrando elementi tradizionali in un contesto musicale contemporaneo. È coinvolta in numerosi progetti internazionali, tra i quali Semer Ensemble, la band You Shouldn’t Know From it, il progetto Goyfrend e la band Litvakus. È co-fondatrice del festival berlinese dedicato alla cultura Yiddish Shtetl Neukölln. Si è esibita nei principali festival klezmer in Europa, Russia, Nord e Sud America ed è docente della Yiddish Summer Weimar dove coordina il workshop di musica vocale.

















lunedì 16 settembre 2019

Parmenide di Nanni Cagnone



Parmenide e la modernità –
Dopo TORNARE ALTROVE (2015), CAMMINA MARE (2016) e INGENUITAS (2017) tutti pubblicati da La Finestra editrice, Nanni Cagnone esce con lo stesso editore con PARMENIDE REMASTERED (2019).
Il libro, è  di difficile classificazione, come spiega lo stesso autore in una breve nota qui sotto. Pensato e ripensato alla maniera di Cagnone.

NOTA DELL’AUTORE
“Parmenide – uomo smodato, ostacolo e quasi dimenticato assillo –, vorrei parlarti del lutto della modernità. Tu non puoi saperlo: l’Occidente ha deluso tutti.”
“Poiché tengo all’aspetto pratico della lettura, dopo aver tradotto il malcapitato Parmenide non ho tentato interpretarlo (avrei ottenuto soltanto una pseudosophía). Invece, il racconto di quel che nel leggerlo mi venne in mente: nient’altro che la comprovata esperienza d’un lettore.”
Nanni Cagnone













venerdì 13 settembre 2019

Uri Caine, Sabato 14 settembre 2019, ore 21 Cortile del Museo Ebraico Bologna

URI CAINE
Cortile del Museo Ebraico, via Valdonica 1/5, ore 21
Terzo e ultimo appuntamento de “Da Odessa a New York”, il viaggio nella cultura musicale ebraica tra vecchio e nuovo mondo ospitato questa settimana dal Museo Ebraico di Bologna. A chiudere la rassegna è chiamato il pianista Uri Caine, “uno degli architetti più intelligenti e sensibili della musica di oggi. Il suo jazz è una miscela di musica classica, rock, funk ed elettronica”.