sabato 9 febbraio 2019

Foibe, 10 febbraio giorno del ricordo




Celebrare la Giornata del Ricordo “significa rivivere una grande tragedia italiana”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Quirinale per commemorare la tragedia delle Foibe, definita “un capitolo buio della storia nazionale e internazionale”, che” causò lutti, sofferenza e spargimento di sangue innocente”. Mentre, infatti, sul territorio italiano “la conclusione del conflitto contro i nazifascisti sanciva la fine dell’oppressione – ha spiegato il capo dello Stato – e il graduale ritorno alla libertà e alla democrazia, un destino di ulteriore sofferenza attendeva gli italiani” nelle zone occupate dalle truppe jugoslave.
“Non si trattò – come qualche storico negazionista o riduzionista ha provato a insinuare – di una ritorsione contro i torti del fascismo”, ha aggiunto Mattarella. Perché tra “le vittime italiane di un odio, comunque intollerabile, che era insieme ideologico, etnico e sociale”, vi furono “molte persone che nulla avevano a che fare con i fascisti e le loro persecuzioni”. Il presidente della Repubblica ha ricordato come “solo dopo la caduta del muro di Berlino – il più vistoso, ma purtroppo non l’unico simbolo della divisione europea – una paziente e coraggiosa opera di ricerca storiografica, non senza vani e inaccettabili tentativi di delegittimazione, ha fatto piena luce sulla tragedia delle foibe e del successivo esodo, restituendo questa “pagina strappata alla storia e all’identità della nazione”.









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